Carne rossa si o no?

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Carne rossa si o no?

Lo stato dell’arte: l’alimentazione, si sa, influenza il corretto funzionamento del microbiota intestinale. Questo influisce, inevitabilmente, sullo stato generale della nostra salute. Negli ultimi anni, inoltre, i riflettori sono stati puntati a lungo sul consumo delle carni rosse e sul loro possibile legame con l’aumentato rischio di sviluppare patologie di natura cronica, specie a livello del tratto gastrointestinale. I meccanismi attraverso i quali questo accade, però, sono ancora poco chiari.

Si tratta di uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni, sia per le implicazioni etiche sia per quelle di carattere ambientale. Da punto di vista prettamente salutistico, fornire una risposta secca al quesito risulta piuttosto complesso.

Innanzitutto è necessario fare un doveroso distinguo: in senso stretto, per carne rossa, si intende la parte muscolare di manzo, vitello, maiale, agnello, cavallo e capra. Diversa è la carne processata, ovvero quella sottoposta a salatura, stagionatura, fermentazione, affumicatura e altri processi  come l’aggiunta di conservanti (nitriti e nitrati) per migliorarne il sapore o la conservazione.

Pertanto, in base a quanto si apprende consultando le pagine dell’Istituto Superiore di Sanità, non è ancora del tutto chiaro se l’aumento del rischio sia legato al consumo della carne rossa fresca o a quella sottoposta a lavorazione. è opportuno anche precisare che, gli studi epidemiologici offrono dati di correlazioni scientifiche che non possono essere interpretate come correlazioni causa-effetto.

Questo significa che si può parlare di un aumento della probabilità che la malattia si manifesti, ma non si può affermare con certezza assoluta che la malattia si manifesti a seguito di un loro consumo. Inoltre, è necessario considerare anche la frequenza di consumo di questi alimenti e un insieme di altri fattori di rischio.

Quindi, possiamo affidarci alle raccomandazioni delle Linee guida italiane per una sana alimentazione, secondo cui un adulto non dove consumare più di una porzione da 100 grammi di carne rossa alla settimana, mentre le carni trasformate sono considerate alimenti voluttuari da mangiare solo occasionalmente in porzioni da 50 grammi.

Inoltre, il consumo di carne rossa deve essere sempre relazionato alle esigenze nutrizionali individuali, in quanto fonte di nutrienti importanti, ad esempio: ferro e vitamina B12.

Il fabbisogno di questi nutrienti, difficili da reperire e assimilare in fonti alimentari alternative, non può prescindere da un regime alimentare sano e quanto più possibile variato ed equilibrato.

 

Carne rossa si o no? Dott.ssa Mariarosaria Pepe Biologa Nutrizionista

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