Cioccolato ed i suoi effetti cardio-protettivo
È noto già da alcuni anni come il cioccolato abbia un effetto cardio-protettivo grazie al suo contenuto in flavonoidi, sostanze contenute anche nel vino rosso e nel tè verde, dotate di un elevato potere antiossidante, capaci di impedire l’ossidazione del colesterolo cattivo (LDL) da parte dei radicali liberi, molecole inquinanti a livello ambientale e pericolose per l’organismo stesso, poiché danneggiano le cellule e possono essere causa di malattie croniche come il cancro. Ma c’è di più: i flavonoidi sono anche capaci di regolare il tono vascolare o di intervenire sul grado di restrizione del lume dei vasi sanguigni, responsabile dell’aumento della pressione.
Le capacità antiossidanti del cioccolato fondente sono state addirittura paragonate a quelle delle fragole e dell’aglio. Per godere di questo effetto di protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari, è necessario mangiare giornalmente 6g di cioccolato fondente, con almeno il 70% di cacao, l’eventuale presenza del latte nel cioccolato ridurrebbe l’assorbimento degli antiossidanti abbassando così le capacità antinfiammatorie. Gustare un po’ di cioccolato per curare la tosse invece dello sciroppo, può essere un utile e gustoso rimedio. La capacità di questo ghiotto alimento di sedare la tosse è dovuta alla presenza della teobromina, la quale, a differenza dei classici rimedi, non presenta effetti collaterali, né a livello del sistema cardiovascolare né nervoso. La teobromina stimola anche la funzionalità renale, favorendo la diuresi, quindi, ha un valido effetto drenante.
La ricchezza in magnesio (80mg/100g di cioccolato fondente) rende questa prelibatezza adatta ai soggetti che tendono ad avere la pressione bassa, ma anche per gli sportivi, soprattutto se hanno la tendenza a soffrire di crampi muscolari. Mentre, la ricchezza in ferro (2mg/100g di cioccolato fondente) suggerisce che il cioccolato sia adatto ai soggetti anemici e alle donne che hanno un flusso mestruale abbondante.
Grazie alle ultime indagini, svolte dai ricercatori londinesi, sembrerebbe che consumare giornalmente del cioccolato fondente aiuterebbe a proteggere la pelle dagli effetti nocivi dei raggi UV grazie alla ricchezza in antiossidanti; in più, migliora il grado di idratazione della pelle e previene l’insorgenza di eritemi. Per sfruttare pienamente quest’azione benefica sulla pelle, oltre a mangiarlo, usiamo il cioccolato anche per preparare una maschera che renderà la pelle del nostro viso più elastica e idratata.
Un’altra recente ricerca condotta in Spagna, ha svelato la capacità del cioccolato di ridurre la pressione sanguigna nel fegato, apportando quindi anche benefici ai malati di cirrosi epatica.
Per la bassa percentuale di zucchero contenuta, il cioccolato fondente e, ancora meglio, quello extra-fondente, sono tra i pochi dolci non “banditi” dalle diete per diabetici: il cioccolato fondente al 70% o più di cacao ha un indice glicemico che non supera il 30, il cioccolato fondente con una percentuale di cacao inferiore ha un indice glicemico medio e quello al latte o il cacao zuccherato arrivano ad un indice glicemico di 70, pari a quello delle fette biscottate e del cocomero.
Tra i tanti minerali e nutrienti, il cioccolato fondente è ricco anche di triptofano, un aminoacido precursore della sintesi di serotonina. La serotonina è un neurotrasmettitore che ha un ruolo importante sull’umore, il sonno, la sessualità e l’appetito; è coinvolta in numerosi disturbi neuropsichiatrici, come l’emicrania, la depressione, il disturbo bipolare e l’ansia, e non è un caso che sia un target di molti psicofarmaci. Inoltre l’ingestione di carboidrati stimola il rilascio di insulina, che, insieme ai suoi effetti anabolici, promuove l’ingresso degli aminoacidi del sangue nelle cellule muscolari, tranne che del triptofano. Questo causa un aumento relativo di triptofano che passa la barriera emato-encefalica, entra nel cervello, e genera un aumento della sintesi di serotonina, che va a spiegare, in parte, “gli effetti sull’umore” associati al consumo di cioccolato.
Purtroppo però non è un alimento adatto per chi soffre di gastrite, di reflusso gastroesofageo, di coliche, di ulcere e di emicrania. Anche i soggetti con calcoli ai reni non dovrebbero mangiarlo: l’acido ossalico presente nel cioccolato forma insieme al calcio dei sali insolubili che si depositano principalmente a livello renale. Attenzione a non abusarne: 100g di cioccolato fondente apportano 515Kcal, mentre 100g di lenticchie cotte 92kcal e, ovviamente, danno un maggiore senso si sazietà; in ogni caso, mettere a confronto il gusto e l’aroma rilasciati dal cioccolato con le lenticchie è impensabile! A questo punto il consiglio è quello di cedere ogni tanto alla tentazione, ed eventualmente, di sostituire uno spuntino con 2-3 quadratini di cioccolato fondente.
Il cioccolato ed i suoi effetti cardio-protettivo