Storia
All’inizio, alla fine del 1800, c’è a Sarmede, sulle colline trevigiane, un forno con cui Alessandro Zanin produce pane. Si sposa con una pasticciera, Antonietta Donadon, e insieme al pane sforna anche dolci. Negli anni trenta le vendite sono estese nei paesi del circondario: il figlio Ugo s’impegna nelle consegne, alcuni operai aiutano nella produzione. Nel 1950 Ugo Zanin, ormai alla guida dell’aziendina in cui lavorano anche i due giovani figli, Gastone e Giorgio, compra un angolo di terreno a Orsago su cui costruisce un piccolo stabilimento con una dozzina di dipendenti. La ditta si chiama Zanin Ugo & figli.
A metà degli anni cinquanta Ugo Zanin incontra in una località termale lo svizzero René Italo Ricolfi Doria, che produce biscotti in Alta Savoia con il marchio Doria. I due diventano amici e stipulano un accordo scritto a mano con cui s’impegnano a non invadere con i loro prodotti i rispettivi mercati di competenza e con cui Zanin può utilizzare quel nome. A partire dal 1956 il marchio Doria viene valorizzato con un forte ricorso al mezzo televisivo. Nel 1958 la Zanin Ugo & figli si trasforma in Doria SpA.
Dal 1979 la proprietà è divisa al 50% a testa tra i due fratelli Gastone e Giorgio, in azienda entrano anche i rispettivi figli, Enrico e Ugo, entrambi del 1961 ed entrambi laureati in economia aziendale alla Ca’ Foscari. La famiglia è rimasta proprietaria della società fino al 2006, quando è stata rilevata dalla Bauli.
Valori nutrizionali
Partiamo subito specificando che gli ingredienti utilizzati sono pochi e naturali.
L’etichetta è realizzata in modo molto semplice da leggere, chiara e completa, riporta tutti i valori che sono in ordine corretto a seconda della quantità utilizzate; il sale è uno degli ultimi ingredienti indicati e questo stà a significare che ne contengono pochi, ma non pochissimi, comunque la cosa è molto positiva; troviamo solo 2,2g di zuccheri su 64gr di carboidrati e 1,5g grassi saturi su 15g di grassi. Come la maggior parte degli alimenti ormai in commercio non contengono olio di palma però possono contenere Soia.
La quantità di farina di riso Venere e dei semi di lino non è molto alta.
Gli ingredienti sono farina di frumento, olio di girasole, farina di riso Venere (7%), semi di lino (3,7%), sale, farina d’orzo maltato, lievito di birra, estratto di oliva.
Porzione di 31g
- energia: 583kj
- grassi: 4,8g/0,5g saturi
- carboidrati: 20g di cui zuccheri: 0,7g
- fibre: 1,4g
- proteine: 3,3g
- sale: 0,66g
Gusto
Il colore rispecchia l’uso della farina di riso Venere infatti sono leggermente scuri, risultano ben croccanti sia spezzandoli a mano che quando li mangiamo; il gusto dei semi di lino si sente davvero e sono molto piccoli quindi non danno fastidio ne alla masticazione e ne ai denti. Hanno il giusto spessore, sono friabili al punto giusto e si adattano a qualunque tipo di palato.
Consigli della nutrizionista
Il loro contenuto di fibre e semi di lino li rendono ideali per chi soffre di stitichezza; non vanno presi da chi invece soffre di diverticolite proprio per la presenza dei semi di lino.
Quando e come consumarli
Sono ideali in molte occasioni soprattutto per la loro praticità, li suggerisco come spuntino sano oppure per preparare degli ottimi aperitivi magari accompagnati da salse biologiche o, in alcune occasioni, anche con marmellate.
Rispetto dell’ambiente
La confezione, anche se un po’ nascosto dalle pieghe della confezione, indica in modo chiaro e semplice dove riporre i vari componenti della confezione per effettuare una corretta raccolta differenziata.
Come acquistarlo
Si trovano davvero facilmente in quasi tutte le catene di supermercati. Il costo è circa di 1,79€ per una confezione da 245gr.
Crackers semplicissimi Doria con riso venere e semi di lino