Il diabete mellito è una condizione patologica caratterizzata dalla presenza di livelli glicemici superiori a quelli fisiologici ed è dovuto ad un deficit di secrezione o di azione insulinica. Poiché l’iperglicemia può essere riconducibile a cause ed a meccanismi patogenetici diversi, il diabete mellito deve essere considerata una sindrome piuttosto che una singola malattia.
Dati epidemiologici
I soggetti affetti da diabete mellito nel mondo sono oggi 366 milioni di cui il 46% rappresenta la fascia d’età compresa tra 40 e 59 anni. In Italia la patologia colpisce circa 3 milioni di persone (dato probabilmente sottostimato).
Circa il 90% della popolazione diabetica è affetto da diabete di tipo 2 il quale è correlato al sovrappeso e all’obesità di bambini, adolescenti e adulti. Nel restante 10% sono compresi il diabete mellito di tipo 1 e le altre forme più rare di diabete mellito. L’incidenza del diabete di tipo 1 è massima nel Nord Europa (Scandinavia e Regno Unito: 19-37 casi all’anno per 100.000 soggetti tra 0 e 14 anni) intermedia nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti (8-15 casi/100.000/anno) minima in Cina e Sud America (< 1 caso/100.000/anno). In Italia il diabete di tipo 1 rappresenta dal 3 al 6% di tutti i casi di diabete e l’incidenza è di circa 10-11 casi/100.000/anno. Fa eccezione la Sardegna, che ha un’incidenza e una prevalenza di diabete di tipo 1 tra le più alte del mondo (34 casi/100.000/anno), in Europa seconda soltanto alla Finlandia.
Criteri diagnostici ADA ( American Diabetes Association )
Per fare diagnosi di diabete è necessario che siano presenti:
- con sintomi clinici della malattia (poliuria, polidipsia e calo ponderale): glicemia casuale (misurata in qualsiasi momento del giorno) ≥ 200 mg/dL oppure HbA1c≥ 48 mmol/mol (6,5%)
- in assenza di sintomi: glicemia a digiuno è ≥ 126 mg/dL in due determinazioni oppure glicemia 2 ore dopo carico orale con glucosio (OGTT, Oral Glucose Tolerance Test) ≥ 200 mg/dL
Classificazione eziopatogenetica del diabete mellito
- Diabete mellito tipo 1 (distruzione beta-insulare con deficit insulinico assoluto)
- Immuno-mediato
- Idiopatico
- Diabete mellito tipo 2 ( insulino-resistenza con deficit insulinico relativo)
- Altri specifici tipi di diabete
- Difetti genetici delle beta-cellule
- Difetti genetici dell’azione insulinica
- Patologie del pancreas esocrino
- Endocrinopatie
- Da farmaci o da sostanze chimiche
- Diabete mellito gestazionale
Terapia dietetica del diabete insulino-dipendente (tipo 1)
Si regola la dieta in modo da fornire le calorie necessarie per garantire l’accrescimento, in base al peso, all’età e all’attività fisica del paziente con adeguata suddivisione tra i nutrienti.
In particolare la quota giornaliera di carboidrati a basso indice glicemico deve essere del 50-55% delle calorie totali. Le proteine devono rappresentare il 15-20% delle calorie totali di cui 1/3 devono essere proteine animali ricchi di acidi grassi essenziali. I lipidi devono fornire il rimanente 20-25% delle calorie totali con preferenza di quelli di origine vegetale ad alto contenuto di acidi grassi mono e poli-insaturi, i quali prevengono malattie cardiovascolari. La quantità di colesterolo non deve superare i 300mg al dì. Importante è l’assunzione delle fibre che rallentano l’assorbimento dei carboidrati evitando il picco glicemico e modulano l’assorbimento dei grassi. Il sale non deve superare i 6g al dì per evitare complicanze a livello della pressione arteriosa.
Benefici dell’attività fisica nel paziente con diabete mellito di tipo 1
- Aumentata sensibilità all’insulina
- Miglioramento del profilo lipidemico
- Miglioramento della condizione fisica
- Miglioramento della forza e della flessibilità
- Riduzione del rischio cardiovascolare
- Benessere psicologico
- Miglioramento della qualità di vita
- Aumento dell’autostima
Terapia dietetica del diabete insulino-indipendente (tipo 2)
Il paziente deve essere incoraggiato a modificare le abitudini alimentari e attenersi alle seguenti linee guida:
- Proteine 15-20%
- Ridurre l’apporto totale di grassi e in particolare degli acidi grassi saturi che devono essere inferiori al 10% dell’apporto calorico giornaliero
- Aumentare l’apporto di fibre alimentari (almeno 15g/1000kcal)
- Glucidi 55-60%
- Colesterolo<300mg al giorno
Benefici dell’esercizio fisico nel paziente con diabete mellito di tipo 2
- Aumentata sensibilità all’insulina
- Miglior controllo glicometabolico
- Riduce il rischio cardiovascolare
- Riduce l’obesità
- Migliora il profilo lipidemico