Differenze tra pesce pescato o allevato
Da sempre sappiamo che i prodotti ittici sono salutari e spesso vengono preferiti alla carne. Ma è da dire che a livello nutrizionale parliamo di due fonti proteiche differenti che entrambe non dovrebbero mancare in un contesto di dieta sana ed equilibrata. Parlando del pesce è ricco di omega 3, fosforo, calcio e iodio, ma anche vitamine come quelle del gruppo B.
Ma quesito doveroso tutti i prodotti ittici ci regalano gli stessi nutrienti?
Di solito siamo abituati a sentir parlare di allevamento più in merito alla carne, ma per il pesce è lo stesso analogo discorso. Va da se quindi che le caratteristiche di un prodotto pescato in mare non saranno mai le stesse di quello proveniente da allevamenti.
Come riconoscere se il pesce che andiamo ad acquistare sia pescato in mare oppure di allevamento?
Ci sono alcuni aspetti a cui il consumatore dovrebbe prestare attenzione innanzitutto il prezzo, infatti il pesce di allevamento costa meno. Dal punto di vista fisico diciamo così ci sono varie caratteristiche da notare , ovvero i prodotti provenienti dal mare possiedono branchie belle rosse, colorazione brillante delle squame e tonicità delle carni contrariamente a quelli allevati mostrano irregolarità nell’aspetto per via della presenza di sovraffollamento nelle vasche di allevamento e le colorazioni appaiono più spente.
In più il pescato mostrerà un aspetto più snello e affusolato. Altro punto da notare sono le dimensioni, è quasi impossibile che i pesci pescati siano esattamente tutti della stessa taglia (contrariamente a pesci di allevamento che presentano standardizzazione della misura).
Non è finita qui, una volta a casa quando si puliscono le interiora di un prodotto ittico di allevamento si nota che sono più grasse rispetto ad un analogo proveniente dal mare. Ma non solo, le carni stesse risulteranno più grasse una volta cotte, presenteranno minore consistenza e ovviamente nessun sapore che ci riconduce al sapore di mare.
È da precisare però che non tutte le specie possono essere allevate infatti per alcune varietà come il dentice, pagello, pesce san Pietro, e ricciole non saranno mai di allevamento, allo stesso modo tutti quelli che risiedono nei fondali profondi marini(occhioni, pesce bandiera, cernia) e quindi si è sicuri in questi casi sull’esclusività di un prodotto marino e non allevato.
Ovviamente un consumatore poco pratico non significa che non debba portare a casa pescato proveniente dal mare, infatti come per tutti gli alimenti anche i prodotti ittici sono regolamentati dal punto di vista legislativo e possiedono la loro etichetta che ci fornisce tutte le informazioni di cui necessitiamo. La normativa europea, infatti, prevede che il consumatore abbia il diritto di avere informazioni dettagliate su ciò che gli viene propinato e che quindi gli venga data la possibilità di tracciare la storicità di ogni prodotto.
E così siamo in grado di risalire alla denominazione della specie, il metodo di produzione, la zona in cui è stato catturato o allevato, se il pesce è scongelato e quali sono i termini di conservazione.
Per quanto riguarda la provenienza esistono 19 zone definite dalla Fao, ( l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ripartite a loro volta in sottozone e divisioni, se vogliamo acquistare pesce pescato nel mar Mediterraneo, ad esempio, dobbiamo verificare che il numero sia il 37, esposto al banco del pesce. Particolare attenzione deve essere posta al prodotto italiano proveniente dalla zona Fao 37.1. Il pesce locale ovviamente è sempre preferibile.
I prodotti esteri, come è prevedibile immaginare sono spesso sotto costo rispetto al prodotto locale, poiché subiscono trattamenti differenti per affrontare il viaggio.
Esistono delle zone FAO da evitare?
Si sconsiglia solitamente di acquistare pesce che arrivi dalle zone Fao 61, 67 e 71, molto inquinate a causa del disastro nucleare di Fukushima avvenuto l’11 marzo del 2011.
Inoltre ciò che pochi sanno che esiste una stagionalità del pesce, siamo abituati alla varietà che il banco del pescivendolo ci offre, prestando solo attenzione alla freschezza oppure ai punti di cui abbiamo parlato in precedenza. Se siamo consumatori che prestiamo attenzione alla frutta e verdura di stagione non dobbiamo trascurare anche quella dei prodotti ittici. Il mare come la terra segue un suo ritmo biologico e pertanto ha un ciclo vitale da rispettare. E quindi le diponibilità delle varie specie di pesce cambiano ogni mese.
Acquistare prodotti ittici di stagione significa minimizzare i costi, dato che stiamo acquistando quando i nostri mari sono in piena disponibilità di quel pescato. Ma allo stesso tempo riduce i costi superflui di importazione, trasporto e conservazione. Il nostro Mediterraneo, per fortuna, è un mare ricco di pesce azzurro (alici, sardine, aguglie, tonni, sgombri, lampughe, ricciole…), la varietà più ricca di omega 3 e acidi grassi, con i loro annessi benefici. Inoltre per essere realmente ecosostenibili, sarebbe giusto acquistare i pesci a ciclo vitale breve e di piccola taglia (che tra l’altro sono meno inquinati dai temuti metalli, come il mercurio).
In conclusione scegliere il pesce di stagione è vantaggioso sia per l’ambiente e il suo equilibrio, sia per noi consumatori poichè ci garantisce la qualità di ciò che portiamo a tavola.
Differenze tra pesce pescato o allevato. Dott.ssa Filomena Vitale Biologa Nutrizionista