Ancora un po’ di sale? No, grazie.
Il noto a tutti “sale” da tavola, è una molecola chiamata Cloruro di Sodio, la cui presenza nella nostra alimentazione, non deve superare un certo limite, per non rappresentare fonte di rischio per malattie croniche come l’ipertensione arteriosa e correlate malattie cardiache, oltre che ictus cerebrale.
Il rischio aumenta, se in famiglia un genitore soffre di pressione alta: pertanto, è fondamentale poter tutelare la nostra salute mediante piccoli accorgimenti alimentari e dello stile di vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non introdurre più di 2 grammi di sodio con la dieta giornaliera. Due grammi sodio corrispondono a circa 5 grammi di sale da cucina, che sono all’incirca quelli contenuti in un cucchiaino da tè.
Spesso mi capita, che i miei pazienti, mi chiedano quali sono gli alimenti più ricchi di sale ( e quindi di sodio!) da evitare o quantomeno ridurre, non solo in presenza della fatidica pressione alta ma anche al fine di prevenirla.
Ecco alcuni consigli che potrebbero darvi una mano:
- Nella hit parade dei più salati trionfano senz’altro i cibi a lunga conservazione (cibi in scatola, surgelati, sottaceti, salatini, patatine ecc) e quelli a lungo stagionati (salami, insaccati, formaggi stagionati come grana, caciocavallo, emmenthal ecc);
- Da sottolineare la cattiva presenza del fast food sempre più frequentemente sulle nostre tavole (patatine fritte, cheeseburger, panini farciti, focacce, pizze ecc) …un boom ipersalato, ipercalorico e iperdannoso!
- Il sodio si trova anche nell’acqua che beviamo, benchè alcune marche di acqua ne abbiano meno;
- I più subdoli sono i dolci confezionati : biscotti, brioche, snack, contengono non modeste quantità di sale che viene abilmente mascherato dal sapore dolce dello zucchero presente;
- Bere 1,5-2 litri di acqua al dì (se non siete già ipertesi) è sicuramente una buona abitudine per aiutarvi a “diluire” tutto il sale che arriva nel nostro organismo;
- Quando insaporite gli alimenti, usate il cucchiaino e non andate ” a occhio“: vi aiuterà a capire quanto sale starete assumendo ;
- Sostituite il sale con le spezie: in questo modo, “ingannerete” il vostro palato;
- Se proprio volete usare il sale per condire il cibo, usate quello iodato che, essendo arricchito in Iodio, contribuirà a prevenire malattie come l’ipotiroidismo.
- Comunque, secondo le stime della Commissione Europea, il salepresente nei cibi industriali o consumati fuori casa è più del 75% e quello aggiunto nelle preparazioni domestiche è solo il 10% circa.
In conclusione, dedicando più tempo alla preparazione del cibo in casa prediligendo ingredienti freschi a quelli conservati o già pronti, fareste senza dubbio la scelta migliore per la vostra salute.