Malattie autoimmuni e dietoterapia
Le patologie autoimmuni sono generate da alterazioni del sistema immunitario che dà origine a risposte anomale o autoimmuni, dirette cioè contro componenti del nostro stesso organismo.
Le patologie autoimmuni più diffuse sono: tiroidite di Hashimoto, celiachia, diabete I, psoriasi. Si tratta di malattie multifattoriali: alla base vi è una predisposizione genetica su cui si innesta un fattore esterno scatenante che può essere un’infezione, un agente fisico o un farmaco.
Si è notato che questo tipo di patologia colpisce più le donne che gli uomini e quindi si è ipotizzato un probabile coinvolgimento degli estrogeni.
I sintomi possono colpire diversi organi:
- cervello (mal di testa, ansia, deficit dell’attenzione)
- pelle (acne, dermatite, eczema, rossore)
- tiroide (aumento o diminuzione peso)
- muscoli e articolazioni ( dolore muscolare e stanchezza)
- tratto gastrointestinale (crampi, meteorismo,diarrea).
L’intestino ha un ruolo centrale: basta pensare che il 70 % del sistema immunitario ha sede qui ed è detto GALT (tessuto linfoide associato all’intestino); prendersi cura di esso significa prendersi cura della salute nel suo complesso.
Da qui nasce l’esigenza del professionista della nutrizione di prescrivere una specifica dietoterapia: il protocollo autoimmune. La dieta può permettere la regressione dei sintomi in quanto: riduce l’infiammazione, ha azione sulla disbiosi intestinale e elimina gli alimenti che stimolano l’azione immunitaria.
Per l’azione anti-infiammatoria bisogna valutare il carico glicemico e insulinemico, bilanciare in maniera corretta gli omega 6 e omega 3 ed agire con alimenti quali zenzero, flavonoidi, vit C ecc.
Per l’azione immunitaria bisognerebbe evitare: latte e derivati, alimenti che liberano istamina come funghi o spinaci. Infine, in caso di disbiosi, bisogna ridurre il consumo di fibre e carboidrati fermentiscibili.