La cucina orientale è sempre più diffusa anche nella nostra alimentazione ed è proprio da questi paesi che abbiamo importato i noodles, alimento con sembianze simili ai nostri spaghetti, ma che in realtà viene prodotto in maniera differente.
I noodles hanno origini antiche (nascono infatti in Cina più di 4000 anni fa) per poi diffondersi in tutto il Medio Oriente e successivamente arrivare anche sulle tavole degli Italiani.
Questo alimento viene prodotto a partire da differenti farine, a cui viene poi aggiunta dell’acqua e in alcuni casi l’uovo.
I principali tipi di noodles giapponesi sono i Soba (di grano saraceno, fini e di colore marrone), gli Udon (di farina di grano), i Somen (molto sottili, presentati solitamente freddi), i Ramen (di tipo cinese, gialli per l’uovo utilizzato, più solidi e corposi) e gli Shirataki (che sono i più fini, caratterizzati dalla loro leggerezza anche in termini nutrizionali).
Oltre a gustarli nelle varie preparazioni asiatiche, i noodles (che oggi troviamo comodamente in tutti i supermercati) possono essere introdotti come un sostituto della comune pasta di grano duro, andando a dare varietà all’alimentazione di tutti i giorni.
I noodles infatti si prestano a numerosissime preparazioni: possono infatti essere bolliti in acqua salata, oppure scottati in acqua bollente e poi saltati in un wok, o ancora fritti in olio bollente.
Anche per quanto riguarda i condimenti c’è molta varietà: i noodles si possono servire con carne, pesce o verdure, si possono trasformare in una zuppa e si possono gustare caldi o freddi.
Personalmente li trovo molto pratici in quanto cuociono molto velocemente, e solitamente mi piace accompagnarli ad un sugo composto da spaghetti di verdure (zucchine, peperoni, carote, melanzane) a cui aggiungo del pesce, della carne o dei legumi per rendere il piatto unico e completo dal punto di vista nutrizionale.
I noodles di grano saraceno sono naturalmente privi di glutine e possono essere consumati anche dai celiaci e dagli intolleranti al glutine. Accertarsi sempre in questi casi che vi sia indicata l’assenza di contaminazione da glutine.