Il momento del pranzo dovrebbe essere un momento di relax necessario a spezzare la giornata lavorativa: un lasso di tempo in cui ricaricare le energie, fare quattro chiacchiere e mangiare qualcosa. Tuttavia, a parte pochissimi fortunati, la maggior parte dei lavoratori si trova a trascorrere la pausa pranzo in ufficio consumando pasti spesso fugaci e ancor più spesso sbilanciati.
Complici il poco tempo, un po’ di indolenza e anche la mancanza di idee, ripiegare su un panino è una soluzione fin troppo frequente. Tuttavia, dedicare attenzione ai pasti consumati durante la pausa pranzo fuori casa è un modo prendersi cura di sé e assicurarsi le energie migliori per portare a termine la giornata di lavoro.
Scopriamo allora come organizzare i pasti fuori casa in modo sano, bilanciato e senza rinunciare al gusto.
Organizzazione: la chiave di tutto
Per evitare di arrivare all’ora di pranzo senza idee – o peggio, finire a consumare snack poco salutari davanti al computer – è importante pianificare, idealmente stilando un menu settimanale vario.
Chi ha poco tempo o poca voglia di cucinare può ricorrere ad alternative pronte ma ben bilanciate, come i kit di pasti per l’ufficio. Una proposta di menu ampia e salutare, ideale anche per chi segue un regime dietetico.
Se invece si ha tempo a sufficienza ma soprattutto voglia di mettersi ai fornelli, una buona abitudine è preparare il pranzo la sera prima, o dedicare qualche ora nel weekend al cosiddetto “meal prep“. Entrambe le opzioni permettono di ottimizzare i tempi al mattino e scegliere con consapevolezza cosa portare con sé per la pausa pranzo in ufficio.
Cosa mettere nel lunch box?
Una pausa pranzo sana non significa per forza priva al gusto. Quello che conta, infatti, è sempre l’equilibrio tra i macronutrienti: carboidrati complessi, proteine e fibre. Alcuni esempi di combinazioni pratiche e bilanciate possono essere:
- un’insalata di cereali integrali con legumi e verdure di stagione;
- un panino con pane ai cereali, hummus e verdure grigliate;
- una frittata di verdure accompagnata da una porzione di frutta fresca.
Ma quali sono gli errori da evitare? I più frequenti sono due: dimenticare i grassi buoni, e ignorare l’importanza degli spuntini.
Aggiungere olio EVO e/o della frutta secca a guscio è un buon modo per arricchire i pasti con gusto e renderli completi e bilanciati.
Inoltre, un piccolo spuntino a metà mattina e metà pomeriggio, se ci si trattiene al lavoro fino a tardi, aiuta a scongiurare gli attacchi di fame incontrollati e a mantenere stabile l’energia fino a sera. Cosa scegliere? Frutta secca, uno yogurt naturale o qualche cracker integrale andranno benissimo.
Pausa pranzo in ufficio: i dettagli che fanno bene
Non meno importante del cibo è il modo in cui si vive la pausa pranzo. Quando possibile, è sempre preferibile staccare davvero dal lavoro: spegnere il computer, allontanarsi dalla scrivania e ritagliarsi almeno 20-30 minuti per mangiare con calma. Se si ha la possibilità di uscire, ancora meglio: una passeggiata prima o dopo il pranzo aiuta a rilassarsi e favorisce la digestione.
Anche l’ambiente in cui si mangia fa la differenza. Coccolarsi con piccoli dettagli (una tovaglietta, una borraccia, una posata riutilizzabile), rende questo momento più piacevole e predispone alla costanza.
Mangiare bene anche fuori casa non richiede rivoluzioni ma piccoli accorgimenti e un po’ di pianificazione, lo stretto indispensabile per trasformare la pausa pranzo in un momento rigenerante e molto più sostenibile.