Sibo, un disturbo intestinale frequente, ma sottovalutato
Sovente si sente parlare di benessere dell’intestino e della flora batterica che lo colonizza, il microbioma. Questo affascinante e delicato ecosistema microbico è al centro di moltissimi studi di ricerca e sta progressivamente richiamando sempre più attenzione nella comune pratica clinica.
Anche se è noto, ricordiamo che l’intestino, in sinergia con la sua popolazione composta da batteri, funghi, virus e parassiti svolge una molteplicità di funzioni: non solo collabora ai processi digestivi e di assorbimento contemporaneamente alla sintesi di nutrienti e vitamine regolando il controllo dell’attività motoria intestinale, ma svolge anche funzioni di stimolazione del sistema immunitario e comunicazione con il nostro cervello attraverso l’asse bidirezionale gut brain axis.
Data la molteplicità di ruoli che il nostro microbioma svolge viene naturale associare il suo equilibrio allo stato di salute generale di un soggetto.
Disturbi gastrointestinali sono spesso associati alla ben nota sindrome del colon irritabile, tuttavia medici, gastroenterologi e nutrizionisti si confrontano spesso anche con un disturbo clinico ad oggi sottovalutato: la SIBO (small intestinal bacterial overgrowth – sovracrescita batterica intestinale), un disturbo che coinvolge circa il 25% della popolazione e la cui incidenza è in aumento.
I sintomi, in parte sovrapponibili ad altri disturbi del tratto digerente, sono:
- gonfiore e dolore addominale (localizzato nei quadranti medio alti dell’addome)
- eruttazioni frequenti
- nausea e/o vomito
- alvo non regolare che alterna stipsi e stitichezza
- meteorismo
- perdita di peso
- stanchezza generalizzata
- candidosi resistenti (prevalenza nel sesso femminile)
- disturbi cutanei come rosacea
I sintomi della SIBO, che non rispondono alle più comuni e utilizzate terapie, portano ad anemia, malassorbimento e carenze nutrizionali; a lungo termine, se la SIBO viene trascurata può rappresentare un trigger per lo sviluppo di altre patologie intestinali ed extraintestinali. La SIBO spesso coesiste in soggetti che presentano intolleranze e colon irritabile.
Cause e fattori predisponenti la Sibo
I batteri che colonizzano il nostro microbioma competono tra loro e la loro quantità e qualità, che può essere diversa da individuo ad individuo, varia nelle zone del tratto gastrointestinale considerato e a seconda delle fasi della vita. Fisiologicamente l’intestino tenue mostra una carica batterica inferiore ad altre zone (si pensi ad esempio al colon) e questo si rende possibile grazie alla secrezione gastrica e pancreatica e all’eliminazione dei batteri tramite la peristalsi intestinale.
Nel caso specifico la SIBO si accompagna a una maggiore concentrazione batterica nei tratti alti dell’intestino che varia in quantità e qualità dei batteri colonizzanti la cui sovracrescita è causa dei sintomi descritti.
Gli studi sulla SIBO ci indicano che statisticamente eistono alcuni fattori che rendono alcuni soggetti più a rischio:
- pazienti che assumono o hanno assunto continuativamente farmaci acido inibenti ( ne sono affetti tra 50% e il 75% dei soggetti in cura con inibitori di pompa gastrica)
e anche:
- celiaci
- intolleranti al lattosio
- soggetti con ipotiroidismo
- pazienti con patologie intestinali conclamate
- soggetti sopposti a cicli di antibiotici
- soggetti che sono stati sottoposti a resezione gastrica o bypass
- intestino irregolare
- presenza di diverticolite
Diagnosi e terapia
La diagnosi di SIBO si basa su una buona anamnesi del paziente che guiderà lo specialista informato a non basarsi su diagnosi di comodo differenziando tale disturbo da un quadro clinico come la sindrome del colon irritabile o altri disturbi del tratto gastrointestinale.
La conferma del quadro sintomatico viene effettuata mediante un test diagnostico specifico che ad oggi rappresenta il gold standard per la diagnosi di SIBO: breath test del lattulosio e/o del glucosio che si differenzia da altri test come quelli effettuati sulle feci che risultano in questo caso inutili, pertanto ti consiglio di farti guidare da uno specialista gastroenterologo.
La terapia iniziale può fare ricorso all’uso di antibiotici, ma, a lungo termine, sarà necessario prevedere un cambio di abitudini alimentari e dello stile di vita in quanto la SIBO è una condizione che richiede tempo, cura e molteplici strategie di attacco.
Il ruolo della dieta
Gli alimenti che scegliamo influenzano il nostro microbiota e sono il cibo di cui i batteri si nutrono e che utilizzano per proliferare perciò la dieta è parte essenziale di prevenzione, trattamento e cura.
Per ripristinare le condizioni che hanno portato al disequilibrio del microbiota responsabile della SIBO sarà necessario impostare una dieta personalizzata il cui obiettivo primario sarà quello di riparare la barriera protettiva del tratto gastrointestinale e ripristinare l’adeguata motilità intestinale al fine di eliminare l’eccessiva proliferazione batterica.
Partendo dal presupposto che non esiste una dieta universale che vada bene per tutti, in generale andranno esclusi i cibi da cui i batteri sono maggiormente attratti, in primis quelli che fermentano (carboidrati e zuccheri, ma anche alcuni ortaggi ecc..). Per impostare una dieta adeguata, sarà indispensansabile, a seguito della diagnosi, rivolgersi a un nutrizionista che saprà strutturare un percorso alimentare personalizzato e di ristrutturazione delle abitudini.
Stile di vita e metodi naturali
Come ti ho anticipato all’inizio di questo articolo il nostro intestino è in stretto collegamento anche con il nostro cervello. Uno stile di vita sano presuppone l’allontanamento o perlomeno la gestione dei fattori di stress e il recupero dei ritmi circadiani grazie anche al movimento e a pratiche come lo yoga o la meditazione. Non da ultimo è molto importante anche un buon sonno riposante.
Molti studi scientifici inoltre suggeriscono un valido aiuto nell’assunzione mirata ed accurata di:
- probiotici accuratamente selezionati in base al caso clinico specifico
- oli essenziali creati appositamente da assumere per via orale ad azione antisettica, digestiva e carminativa
- enzimi digestivi e amminoacidi che sostengono la riparazione delle cellule intestinali
Il percorso di guarigione sarà senz’altro lungo e complesso (richiede mesi), ma i benefici che otterrai soprattutto con alimentazione mirata saranno tangibili nel breve periodo (circa dopo due settimane) e si rifletteranno su moltissimi aspetti della tua salute.