Sindrome Ovaio Policistico
Tra le patologie di interesse femminile, attualmente riveste un ruolo sempre più emergente la Sindrome Ovaio Policistico (PCOS).
La Pcos è una endocrinopatia comune che prevale nel 4-12% delle donne in età riproduttiva e rappresenta la principale causa di infertilità. Ad oggi, è riduttivo interpretare la Pcos esclusivamente come sindrome riproduttiva, infatti sono note le diverse implicazioni metaboliche (obesità, insulino-resistenza, diabete, dislipidemie) che accompagnano i classici segni e sintomi di iperandrogenismo quali acne, irsutismo, irregolarità mestruali, anovularietà, spesso presenti in epoca adolescenziale.
Tutti questi aspetti interferiscono negativamente non solo sulla qualità della vita ma anche sul versante psico-relazionale con un maggior rischio di sviluppare ansia, depressione, bassa autostima, disturbi alimentari e ripercussioni sull’identità femminile, tale da definire tale patologia “ladra di femminilità“.
Un corretto stile di vita è alla base del trattamento per la Pcos. Il mantenimento o il raggiungimento di un peso adeguato rispettivamente attraverso una dieta fisiologica o moderatamente ipocalorica associata a un regolare esercizio fisico, favoriscono il miglioramento dei sintomi e aiutano a prevenire le complicanze. Le evidenze scientifiche sottolineano l’importanza che la terapia dietetica sia bilanciata e che soddisfi i livelli di assunzione giornaliera raccomandata sia per macro che per micronutrienti (Larn 2014).
Diete a basso contenuto di carboidrati non si sono dimostrate particolarmente efficaci, ma più difficili da seguire a lungo termine con numero maggiore di drop out. Le ricerche in merito suggeriscono di adottare regimi a basso carico glicemico, preferendo il consumo di carboidrati a basso indice glicemico, come cereali integrali, orzo, farro, kamut, quinoa, ecc., incentivando un elevato consumo di fibra, raggiungibile con 3-5 porzioni di frutta e verdura al giorno e legumi almeno 3-4 volte a settimana, limitando l’assunzione di zucchero, dolci e bevande zuccherate, privilegiando alimenti ricchi di grassi mono- e polinsaturi (olio extravergine d’oliva, pesce azzurro, frutta secca, olio e semi di lino), riducendo il consumo di grassi saturi (formaggi stagionati, carni grasse, insaccati, burro, olio di palma e di cocco).
Evitare il consumo di alcolici, limitare l’assunzione eccessiva di caffè, incentivando una buona idratazione con un litro e mezzo di acqua al giorno, sono indicazioni altrettanto importanti come quelle volte alla dismissione del fumo e all’attività fisica regolare.
Sindrome ovaio policistico – Dott.ssa Giulia Cossali