Succhi, nettari e bevande alla frutta come riconoscerli e quali scegliere

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Siamo in piena estate e l’incalzare del caldo invoglia il desiderio di bere e dissetarsi. Purtroppo molto spesso la scelta ricade su bevande dolci e non proprio dissetanti tra cui il succo di frutta. Come per qualsiasi alimento occorre fare attenzione alla scelta e qualità del prodotto dal momento che i succhi non sono tutti uguali.

Secondo la direttiva 2001/112/CE ( modificata direttiva 2012/12/UE recepita in Italia con il D.lgs. n. 20 del 2014) si definisce, succo costituito da frutta al 100%, come “il prodotto fermentescibile ma non fermentato, ottenuto da frutta sana e matura, fresca o conservata al freddo, appartenente ad una o più specie e avente il colore, l’aroma e il gusto caratteristici dei succhi di frutta da cui proviene ,senza l’aggiunta di altri ingredienti “.

Etichetta

Nei succhi di frutta, quindi, la percentuale di zucchero indicato in etichetta fa riferimento soltanto allo zucchero naturalmente presente nel frutto,come in quelli all’arancia, ananas e pompelmo.
Per succo di frutta concentrato si intende invece quello ottenuto per disidratazione da uno sciroppo di frutta concentrato poi ricomposto prima del confezionamento, aggiungendo l’acqua tolta in precedenza al succo concentrato. Bisogna ben tenere in mente però che bere un succo non è equivalente di mangiare il frutto dal quale proviene, stiamo parlando sempre di un prodotto lavorato industrialmente e non naturale come un frutto di stagione. Per ovvie ragioni non è consigliato il consumo ai bambini al di sotto di un anno.

Nettare di frutta

Per nettare di frutta si intende invece, un prodotto in cui la percentuale minima di frutta contenuta è molto inferiore. Il nettare di frutta prevede l’aggiunta di acqua e zucchero e degli additivi permessi dalle norme europee. Pera, pesca e albicocca, di solito sono trasformate in nettare. In etichetta del nettare di frutta, comparirà la dicitura “Frutta …% minimo”. Infatti deve essere prodotto con una percentuale di purea o succo di frutta non inferiore al 25% (in genere tra il 25 e il 50%). Il nettare di frutta viene anche definito “Succo e polpa” , per purea di frutta si intende quel che si ricava setacciando la parte commestibile dei frutti senza eliminare il succo.

Bevande alla frutta

Infine ci sono le bevande alla frutta per le quali la percentuale minima di frutta è pari appena al 12%, con l’aggiunta di zuccheri, acqua e altri ingredienti, tipo aromi, conservanti e anche coloranti. Se la quantità minima di frutta è poi inferiore al 12%, siamo davanti a una bevanda “al gusto” di frutta e non un succo di frutta (ad es. aranciate o limonate hanno solo il sapore della frutta).

In conclusione

Leggere sempre l’etichetta prima di posizionare nel carrello un prodotto, ma ricordare sopratutto che l’unica bevanda dissetante, priva di kcal, additivi e zuccheri è sempre e solo l’acqua ed è questa che deve essere prescelta…sempre!

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