Veganuary: a gennaio si mangia 100% vegetale
Gennaio è il mese dei buoni propositi, dei cambiamenti e della voglia di rimettersi in forma dopo le feste e in previsione della bella stagione, mangiare bene e iniziare finalmente a seguire uno stile di vita attivo e salutare. E dal 2014 gennaio è anche il mese di Veganuary (dall’unione di Vegan e Genuary), il più grande movimento vegan del mondo, che ispira e sfida chiunque a provare un’alimentazione esclusivamente vegetale.
Nel 2021, più di 580.000 persone nel mondo hanno partecipato a Veganuary, dimostrando che la scelta di uno stile di vita plant-based è sempre più in crescita negli ultimi anni. Il 46% lo fa pensando agli animali, il 22% lo fa per la salute e il 21% per l’ambiente. Immaginato come vera e propria sfida per avvicinarsi a piccoli passi al mondo vegano (una newsletter gratuita e motivazionale arriva ogni giorno agli iscritti con consigli, ricette e suggerimenti), il movimento ha testimonial di un certo peso come Joaquin Phoenix e Paul McCartney, anch’essi ovviamente vegani. Ma la vera sfida è provare che un’alimentazione 100% vegetale non è sinonimo di rinuncia, al contrario! Si imparano a mangiare alimenti nuovi che prima, molto probabilmente, si ignoravano o non si conoscevano neppure.
Anche nel nostro Paese c’è chi partecipa a Veganuary (partner ufficiale in Italia è l’associazione Essere Animali) e non è un numero piccolo! In Italia negli ultimi anni è infatti cresciuta la popolazione vegana o piuttosto si è ampliato il numero di coloro che riducono i consumi di carne e pesce per incrementare sempre di più la quota vegetale. Una ricerca condotta da Just Eat ha analizzato l’atteggiamento “vegano” degli italiani e il risultato è che, pur essendo un popolo principalmente onnivoro, 2 italiani su 3 (67% degli intervistati) ha dichiarato di aver ridotto i consumi di carne e pesce, per motivi di salute (45%), ma anche per un’attenzione al tema della sostenibilità (28%). Inoltre, il 14% si è dichiarato propenso a seguire una dieta vegana nei prossimi 12 mesi e la propensione cresceva (32%) qualora l’adesione al regime alimentare vegano fosse limitata nel tempo (3-6 mesi). In generale, la popolazione italiana riconosce allo stile vegan di avere un basso impatto ambientale (57%) e di essere salutare (55%).
E in effetti, sembra che mangiare vegetale sia il presupposto per una buona salute. Secondo le raccomandazioni per una sana alimentazione della Harvard Medical School di Boston, che ha creato “Il Piatto del Mangiar Sano”, riadattato secondo le abitudini alimentari degli italiani da Smart Food IEO e definito “Piatto Smart”, tre quarti di un pasto devono essere rappresentati da alimenti di origine vegetale. Non devono mai mancare quindi: cereali, preferibilmente integrali, legumi, verdura e frutta. Dunque, è chiaro che l’abbondanza di alimenti di origine vegetale, caratteristica di dieta vegetariana e vegana, colloca questi regimi, potenzialmente, tra i più salutari. È evidente che, per definirsi completi e adeguati, devono comprendere anche le giuste quantità di proteine e di grassi.
È fondamentale che chi segue una dieta vegana in maniera abituale e continuativa (ben oltre il mese di Veganuary)
sappia che, anche se le piante contengono molti nutrienti sani, che mancano nelle diete a base di carne, altri sono difficili o impossibili da ottenere in quantità adeguate dai cibi vegetali ed è quindi opportuno che la dieta vegana sia ben strutturata e bilanciata da un professionista, come il dietista.
L’alimentazione vegana è infatti associata a controllo del peso, migliore controllo della glicemia, diminuzione del rischio di malattie cardiache e minor rischio di alcuni tipi di cancro, tuttavia, può comunque causare alcune carenze.
Veganuary: a gennaio si mangia 100% vegetale. Dott.ssa Manuela Cimorelli Dietista