Lo zucchero di cocco è un’alternativa buona e naturale allo zucchero bianco tradizionale. Si tratta, infatti, di un dolcificante prodotto per estrazione dal nettare dei fiori della palma da cocco.
Nell’aspetto ricorda molto lo zucchero di canna integrale per il colore marroncino e la consistenza piuttosto granulosa.
I maggiori produttori mondiali di zucchero di cocco sono le Filippine, l’Indonesia e alcune regioni della Thailandia.
Questo zucchero, viene estratto dalla linfa dei fiori della palma di cocco attraverso un procedimento molto simile a quello utilizzato nella produzione dello sciroppo d’acero. La linfa viene fatta bollire in tinozze di bambù fino a farle assumere aspetto e consistenza simili ad uno sciroppo.
Dopo un periodo di decantazione in cui parte dell’acqua contenuta nell’emulsione evapora, lo sciroppo solidifica e viene plasmato in panetti, successivamente grattugiati per ottenerne dei cristalli. Nessun processo di raffinazione, dunque, né altre lavorazioni industriali o componenti chimici aggiunti.
Al palato, questo zucchero si presenta come un dolcificante dal sapore fruttato intenso, con note di cocco appena accennate. Il retrogusto ricorda per lo più il sapore del caramello, non altera le preparazioni in cui viene inserito (caffè, tè, tisane, creme, dolci al cucchiaio, torte, farciture, biscotti, ecc) e può essere usato nelle stesse quantità e modalità di quello semolato.
Per questo motivo e per le sue caratteristiche nutrizionali, lo zucchero di cocco è un ingrediente molto utile in cucina che si presta alla preparazione di moltissime ricette vegane.
La composizione di questo zucchero è la seguente:
- 63% saccarosio
- 3% fruttosio
- 1% glucosio
- 4% inulina
- 19% altri polisaccaridi
Lo zucchero di cocco è un ingrediente della cucina naturale molto apprezzato per il suo alto contenuto vitaminico e minerale. Tra i suoi componenti principali, spiccano ottime concentrazioni di ferro, zinco, potassio e vitamine B1, B2, B3 e C. Non contiene glutine.
Nonostante il valore biologico di questo zucchero sia notevole, bisogna tenere presente che non si tratta di un ingrediente esattamente “light”. Si consideri che 100 grammi di prodotto assicurano un apporto calorico di circa 380 kcal. Tutto sommato, si tratta della stessa quota calorica dello zucchero semolato, quindi anche per il suo consumo valgono le stesse raccomandazioni.
Calorie a parte, la principale virtù di questo dolcificante – che lo rende migliore dello zucchero che usiamo normalmente in cucina – è l’indice glicemico più basso. Studi condotti dall’Università di Sydney dimostrerebbero che lo zucchero di cocco ha un indice glicemico di 54 contro i 65 dello zucchero normale. La ragione è attribuibile all’alta concentrazione di inulina, una fibra solubile che rallenta l’assorbimento del glucosio nell’intestino.
Ciò vuol dire che a differenza dello zucchero semolato, può essere introdotto con molta moderazione nei regimi alimentari ipocalorici e da chi soffre di diabete.
Zucchero di cocco, un’alternativa naturale allo zucchero tradizionale. Dott.ssa Stefania Fulchini Biologa Nutrizionista